venerdì 20 marzo 2009

PORDENONE: sviluppi dopo l'aggressione

Da Il Corriere del Veneto. Non si placa la rabbia e la tensione a Pordenone per l’aggressione subìta dal trentenne disabile gay lo scorso 23 gennaio nella centralissima piazza Venti settembre. Aggressione emersa in tutta la sua sconcertante ferocia nei giorni scorsi quando la Questura di Pordenone ha inchiodato alle loro responsabilità tre uomini, due ventenni e un 43enne che vivono nel capoluogo e a Porcia. A lasciar sbigottiti anche gli inquirenti sarebbe stata la motivazione che i responsabili avrebbero dato al pestaggio, ovvero che lo avrebbero fatto per noia. Lo stesso padre ha assistito all’aggressione del figlio che è stato inseguito e preso a sberle per tutto il centro cittadino, fino al calcio alla schiena in piazza XX settembre. «L’ho vista in lontananza. Non sono riuscito ad impedirla e a prendere i responsabili». L’uomo quel fatidico 23 gennaio aveva appuntamento col figlio nei pressi del teatro Verdi. Era andato a prenderlo in macchina con venti minuti di ritardo, ritardo causato da un contrattempo familiare. Diverse persone hanno assistito all’aggressione, eppure nessuno si è mosso in soccorso del disabile. Soltanto una signora ha cercato di impedire il pestaggio, ricevendo come risposta le “attenzioni” di uno dei tre aggressori che le avrebbe appoggiato una mano sulla spalla consigliandola di non impicciarsi. [...] E mentre uno dei giovani accusati respinge le accuse, il comune di Pordenone – per bocca del sindaco Sergio Bolzonello – ha deciso di costituirsi parte civile.[...]

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