giovedì 19 marzo 2009

PADOVA: scarso successo per i pacs

Da Il Corriere del Veneto. I pacs comunali non infiammano i padovani, in 26 mesi ne sono stati sottoscritti appena 32, di questi solo 3 da coppie omosessuali. I tempi in cui (febbraio 2007) la città del Santo pareva essere diventata la San Francisco italiana, sembrano ormai un ricordo sbiadito. Del «matrimonio» (gran cerimoniere l’allora consigliere diessino Alessandro Zan) tra Giorgio Perissinotto e Tommaso Grandis, rimane solo qualche foto conservata negli archivi dei giornali di mezza Italia. La «ventata zapaterista» che si era abbattuta su palazzo Moroni sul finire del 2006, deve ora fare i conti con il cinismo dei numeri e della politica. Numeri che snocciola con una certa soddisfazione il consigliere forzista Domenico Menorello, che all’epoca non aveva esitato a salire sulle barricate. «Dal dicembre del 2006 a oggi i certificati sottoscritti sono stati 32, poco più di 1,2 al mese. Se rapportati al numero dei nuclei familiari presenti in città, si arriva a quota 0,00037 per cento», calcola compiaciuto il consigliere azzurro. «La cosa incredibile — dice ancora Menorello — è che su 32 solamente 3 sono stati richiesti da coppie omosessuali, in pratica lo 0,000003% di tutte le famiglie padovane». In larga parte a sottoscrivere i pacs alla padovana sono coppie ultraquarantenni. «Davanti a questi numeri viene da chiedersi che senso abbia un provvedimento di questo tipo. Se a giugno in Comune dovesse vincere il centrodestra, chiederò di revocare la delibera», conclude. Non la pensa affatto così Zan: «Se Menorello e la destra clericale e omofoba pensano di eliminare dei diritti acquisiti si sbagliano di grosso. Noi ci batteremo in tutti i modi perché questo non accada e chiederemo al sindaco Flavio Zanonato di diventare nostro garante».

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