Da Il Gazzettino. Ha patteggiato 2 anni e 1400 euro di multa per aver infettato con il virus dell'Aids l’ex fidanzato. Si è dichiarato anche disponibile a risarcire il giovane, nonostante lui stesso si trovi in una situazione di indigenza dovuta prevalentemente alla malattia. Si è chiusa così la vicenda penale del 34enne cosentino accusato di lesioni aggravate nei confronti di un ventenne bellunese con il quale ebbe una relazione sentimentale. Proprio per amore avrebbe taciuto la sua malattia, nel timore di poter essere lasciato. Ora spetterà alla vittima del contagio decidere se procedere in sede civile per ottenere un eventuale risarcimento. Caso forse unico in Italia, l’imputato, denunciato dall’ex fidanzato dopo aver scoperto di essere stato contagiato, era finito anche agli arresti domiciliari. I magistrati bellunesi, infatti, avevano ritenuto sussistere il pericolo di reiterazione del reato, chiudendolo in casa. Con il patteggiamento, avvenuto nei giorni scorsi in tribunale a Belluno, l’uomo è tornato libero. [...] Il rito alternativo, chiesto dai difensori e accettato dal pubblico ministero, è stata la via più breve e indolore per chiudere un caso davvero singolare, che mai era approdato in un’aula di giustizia bellunese. Importante e difficile da trattare, le parti, alla fine, hanno deciso di scegliere un’applicazione di pena che eviterà la tortura di un processo su un tema così delicato.
La storia prese le mosse nel 2007. L’imputato sapeva di essere portatore del virus, ma per paura di perdere il compagno si tenne il segreto, trasmettendogli la malattia. La vittima lo scoprì attraverso un blog nel quale l’ex compagno riferiva della sua malattia. Partì da qui il suo calvario, conclusosi con la certezza di aver contratto il virus e con una querela contro l’ex partner. La magistratura bellunese ritenne di spiccare un ordine di custodia cautelare nei confronti dell’uomo, ordine che venne eseguito a Cosenza, temendo che potesse mettere in atto dolosamente altri contagi. Il suo torto era stato quello di aver taciuto, impedendo al partner di prendere le dovute precauzioni al fine di tutelarsi. Da qui l’ipotesi che potesse rifarlo, infettando altre persone. Ma ora, scontata la sua pena, l’uomo è nuovamente libero. Il virus Hiv non si può certo fermare con una misura cautelare. All’epoca il trentaquattrenne, era salito a Belluno da Cosenza per lavoro. Qui conobbe il giovane, anche lui operaio, con il quale stabilì una relazione sentimentale. Come tante altre storie d’amore, anche questa finì. Poi la verità. E in questi giorni il patteggiamento a 2 anni e 1400 euro di multa, pena che si perde nel mare di una malattia che non perdona.
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mercoledì 29 luglio 2009
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