martedì 1 settembre 2009

Calciatrice uccisa perchè lesbica

Da Corriere della Sera. Non solo tra le «Banyana Banyana», le ragazze della nazionale di calcio, ci era arrivata. Alla fine, inseguendo palloni a centrocampo e facendo ripartire l’azione, si era anche guadagnata la fascia di capitano della squadra femminile sudafricana. Il sogno però si è spezzato. Il corpo di Eudy Simelane, 31 anni, lesbica, è stato trovato seminudo in un parco di KwaThema, la sua cittadina natale alle porte di Johannesburg. Violentata e uccisa nell’aprile dell’anno scorso con 25 coltellate al volto, al seno, alle gambe. Uno «stupro correttivo » finito in omicidio, secondo le organizzazioni sudafricane per i diritti di gay e lesbiche. Vale a dire, una violenza deliberatamente inflitta per cambiare l’orientamento sessuale della vittima. Quattro gli arrestati, tutti tra i 18 e i 24 anni. [...] Eudy era stata una delle prime donne di KwaThema a vivere apertamente la sua omosessualità ed era impegnata in prima linea per i diritti dei gay. [...] La corte di Delmas deve giudicare Themba Mvubu, Khumbulani Magagu la e Johannes Mahlangu, i tre ragazzi di quella stessa comunità accusati di aver stuprato, ucciso e derubato Eudy. Si di chiarano innocenti mentre Thato Mphiti, il quarto uomo della presunta gang, ha confessato ed è già stato condannato a 32 anni in un processo separato. Con la precisazione del giudice che «l’orientamento sessuale della vittima non ha rilevanza nel caso». «È un modo per non ammettere che le donne lesbiche in Sudafrica vanno incontro a stupri e omicidi» denuncia sul quotidiano Telegraph Phumi Mtetwa, la direttrice della ong di Johannesburg Lesbian and gay equality project . «La violenza sulle donne omosessuali per renderle 'normali' è sempre più frequente» conferma al Corriere Stephanie Ross, funzionario dell’agenzia internazionale Action Aid e curatrice del report 2009 «Crimini d’odio: la crescita dello 'stupro correttivo' in Sudafrica». «Solo a Johannesburg almeno 10 lesbiche subiscono ogni settimana aggressioni di questo tipo e il numero reale è probabilmente molto più alto», aggiunge. Un paradosso in un Paese dove dal 2006 la Costituzione consente anche il matrimonio tra gay: «Alla fine gli 'stupri correttivi' aumentano proprio perché le donne si sentono incoraggiate dalle legge a vivere apertamente la loro omosessualità ma si scontrano con una violenza reale radicata e impunita. Pochi casi arrivano a processo e raramente i colpevoli sono catturati e condannati». Anche per questo oltre 250 attivisti sono accorsi mercoledì al processo per Eudy. A chiedere con i loro striscioni «giustizia per lei e per tutte le donne».

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