domenica 16 agosto 2009

PADOVA: in manette un 35enne per pedofilia

Da Il Mattino di Padova. [...] Piove di Sacco. Un invalido civile romano dalla fedina penale immacolata e dai modi gentili è finito in manette per atti sessuali nei confronti di un minore di 14 anni. Sull’uomo grava la pesante accusa di aver commesso, in almeno due occasioni, atti sessuali continuati nei confronti di un tredicenne residente nel Piovese. [...] I fatti risalgono allo scorso dicembre e si erano verificati all’insaputa dei genitori del ragazzino. Per sbarcare il lunario entrambi lavorano tutto il giorno fuori casa. La storia inizia verso la metà del 2008, quando il giovanissimo, che abita nella zona del Piovese (13 anni, terza media), chattando al computer si mette in contatto con alcuni coetanei. Uno, in particolare, è assiduo nello scambio di messaggi. Dice di avere la stessa età e il rapporto telematico via via diventa quasi giornaliero. Il falso ragazzino usa nomi di fantasia e ad un certo punto si offre di caricare il telefonino dell’amico che vive nel Veneto. E’ solo un pretesto per riuscire ad avere il numero di cellulare. Da quel momento i contatti avvengono anche via sms e a viva voce. L’adescatore romano carpisce una serie di particolari importanti. Uno lo interessa più di tutti: viene a sapere che i genitori del ragazzino piovese lavorano tutto il giorno fuori casa. A quel punto fissa con lui un incontro. Arriva in auto nel dicembre 2008, prendendo alloggio in un albergo della Saccisica. Quando il tredicenne si trova di fronte un uomo anziché un coetaneo, chiede spiegazioni. L’altro sostiene d’essere lo zio del ragazzo con cui chattava. L’adolescente prova a protestare, ma F.C. lo tiene sulla corda, minacciando di rivelare tutto ai suoi genitori. Per il ragazzo sarebbe una vergogna inaccettabile. Sotto il peso del ricatto, l’adolescente apre le porte di casa al trentacinquenne romano, che lo induce a subire ma anche a compiere alcuni atti sessuali, come starebbero a testimoniare le tracce biologiche trovate nel soggiorno di casa ora al vaglio del Ris di Parma. [...] Tornato a Roma, il pedofilo si rifà vivo. A quel punto il ragazzino non riesce più a reggere la vergogna, il senso di colpa, e trova il coraggio di confessare tutto ai genitori. [...]

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