giovedì 27 agosto 2009

L'articolo 21 e Videocracy

«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. [...]»
Chi ha scritto queste parole nel 1948 era sopravvissuto a vent'anni di fascismo e alla più grande guerra della Storia dell'umanità. Un'esperienza che insegna di certo qualcosa. Peccato che nessuno poteva prevedere il destino che queste parole avrebbero avuto 61 anni dopo. Abbiamo sentito tutti che Radio Padania Libera (!) può dire quello che vuole senza nessun rischio di censura. Questa regola però ahimè non vale per tutti. Un giovane regista free lance, Erik Gandini, dice di aver già sperimentato diverse volte la censura nella sua breve esperienza professionale: in Iran, a Cuba... ma anche in Italia. Tutte le televisioni in etere (Mediaset ma anche la RAI, 107.50 euro all'anno di canone) hanno censurato il trailer di un suo documentario in cui spiegava l'ascesa delle TV dell'uomo che ci sta governando oggi. Noi ve lo proponiamo:

Ho davvero apprezzato anche l'intelligenza di questo giovane regista nel commentare questa scelta:

È proprio vero che l'unico strumento di informazione democratica che ci resta è la rete...
Giovanni

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