Da Il Gazzettino. [...] Gli davano del gay solo per deriderlo, lo spintonavano, lo immobilizzavano sulla sedia o lo relegavano in un angolo e gli lanciavano addosso di tutto. Non contenti riprendevano le scenette con i cellulari e poi se le spedivano con mms. Giusto per divertirsi. Infine hanno inserito i loro prodigi su un social network. [...] Ma il ragazzo, dopo due anni, non ha più retto e si è confidato con i genitori. Da lì a poco è scattata la denuncia alla polizia.
È successo in una scuola superiore del centro. La vittima è un ragazzo di Mestre che lo scorso anno, periodo a cui risalgono le angherie, frequentava la quinta. I suoi persecutori erano alcuni compagni di classe, perché le violenze verbali, ma anche fisiche, avvenivano tra le mura scolastiche. Tutta la classe era a conoscenza della cosa e chi più, chi meno si divertiva. Ma i suoi persecutori erano cinque. [...] «Lo facevamo per scehrzo, lui rideva» si sono difesi. Ora rischiano grosso, perché è vero che non esistono i reati di bullismo e di cyber-bullismo, ma possono essere loro imputati una lista lunga così di altri reati: sostituzione di persona, violazione della privacy, violenza privata, ingiurie, diffamazione, minacce, molestie.
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giovedì 28 maggio 2009
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